PIANO DIRETTORE COMUNALE DELLA CITTÀ DI MENDRISIO

PIANO DIRETTORE COMUNALE DELLA CITTÀ DI MENDRISIO

Mandato di studio parallelo per l’elaborazione del Piano Direttore comunale della Città di Mendrisio, Mendrisio

Il progetto nella sua fase finale di studio, conferma e approfondisce elementi considerati portanti di un approccio globale che tenga conto delle caratteristiche geografiche, paesaggistiche e urba- ne dell’intera area di studio. L’impostazione generale segue una prima lettura territoriale, che mette in evidenza l’importanza della rete perimetrale dei percorsi storici, collegante in serie i nuclei di Mendrisio, Coldrerio, Genestrerio, Ligornetto, Rancate, Riva San Vitale, Capolago. Essa è elemento d’introduzione verso le tre grandi aree di Parco regionale che delimitano l’area urbana di Mendrisio (Parchi del Generoso, del San Giorgio e della Motta) e dei comuni di montagna. Questa rete, portatrice della memoria d’importanti tracce storiche della regione (piazze, edifici pubblici, cimiteri, chiese, ecc.), accompagna e introduce alle diverse realtà geomorfologiche della zona, distinte per tre unità di paesaggio: la zona di montagna, il versante di transizione e il fondovalle, depositi alluvionali separati da bordi d’erosione e cordoni morenici.

2018 - Mendrisio, Svizzera

Progetto: Canevascini & Corecco – Baserga Mozzetti – Studio Global
Architetti: Paolo Canevascini – Nicola Baserga – Joao Gomes da Silva – Bjorn Klingenberg
Rappresentazione grafica: Klingenberg Arkitektur
Team: Selene Manta – Nicoló Sannino 
Foto: Alberto Canepa
Categoria: Mandato di studio parallelo
Cliente: Comune di Mendrisio – Canton Ticino

Nel fondovalle, i letti fluviali e i meandri del Laveggio sono parzialmente riparati da aree boschive che distinguono le aree di Campagna. Nel versante di transizione si constata un’alternanza verticale di depositi pre e post glaciali dove, ad analoghe quote di sicurezza rispetto al fondovalle, si sono localizzati i borghi. A monte di questo sistema, con particolare permanenza nel versante ovest, si trovano i principali campi di cultura temporanea e permanente, tra cui i vigneti. A valle si trovano invece le diverse campagne (Adorna, Valera, Segeno) e i prati permanenti (Pra Vice, Pra da Fond, Prati Maggi, Pra Capolago).

I versanti, e le realtà paesaggistiche che li contraddistinguono, sono collegati da strade trasversali che formano una rete di percorsi che organizza il paesaggio del fondovalle. Questi percorsi hanno origine storica, di collegamento tra i diversi nuclei (Genestrerio – Ligornetto; Mendrisio – Rancate; Capolago – Riva San Vitale), tra diverse situazioni meno centrali (Cantine – San Martino – Castello; Prati Maggi – Campaccio) oppure – sebbene su tracce storiche – hanno caratteristiche e dimensioni nuove e più urbane (l’area di accesso dall’autostrada a Mendrisio; il collegamento stradale della superstrada Mendrisio – Stabio). Nella proposta generale di progetto il recupero di questa maglia di percorsi, attraverso l’accompagnamento con nuovi filari alberati, oppure il rafforzamento dell’origine agricola e viticola di alcuni suoi tratti, si integra alla volontà di un quarto Parco centrale, quale elemento connettivo di tutto il sistema: il Parco del Laveggio. La sua importanza, già messa in luce dall’impostazione del mandato di studio, abbisogna però di maggiori elaborazione e determinazione in alcuni momenti chiave del suo tracciato. Lungo il Parco abbiamo favorito la presenza di spazi e funzioni pubbliche – già presenti oppure dislocate da altri comparti – e forzato una migliore connessione tra le diverse aree. Una migliore fruibilità è anche legata al potenziamento della rete pubblica di mobilità, già presente a Mendrisio e Capolago, mentre è da sviluppare a Ligornetto – Genestrerio. Attorno a queste tre aree, cruciali nello sviluppo complessivo, abbiamo individuato i maggiori potenziali di sviluppo e ogni aree è distinta per la presenza di fermate o stazioni ferroviarie e nuovi edifici di riferimento territoriale. La risoluzione di questi punti chiave lungo il Parco del Laveggio viene tradotta nell’approfondimento di quattro zone fondamentali, sia per lo sviluppo longitudinale, dall’origine del fiume alla sua foce, sia per la capacità di collegare trasversalmente il territorio. Queste quattro zone sono state intese come terrazze sul paesaggio, tra un versante e l’altro, dalle caratteristiche diverse e peculiari, la cui interpretazione ne condiziona lo sviluppo progettuale.